Inno

Nella città polverosa fabbro celeste laminati
unità mutevole Fuoco.
E per le strade - innumerevoli bere come
Risate e stridore e stridore.

Quella finestra, che scorreva tranquillamente
foschia Dusty-grigio,
Fascio bloccato nel cuore di vetro temperato,
ago.

Tutti folla ubriaca spaventata
case congedo gravi…
Questo è - tutto il corpo viene premuto da ciminiere
Familiarità con le ore di allegria riottosi…

Affondò le unghie in mattoni
In un peccato postura umiliante…
Ma il fabbro celeste soffia pelliccia,
E fischi rovente frusta fiammeggiante.

Qui - su un mucchio di rocce calde
Si sviluppa non osando bocca…
Petto descritto - e si aggira tra sopracciglia scure
ha eseguito la passione…

Qui - il monaco, con gli occhi bassi,
In fretta andando avanti…
ma quelli, che dà i voti folli,
Chi canta inni impassibili,
sorpassi temporali!

Rivela tutto prima che il sole petto triste
al bivio, in scantinati, la torre - grazie!
Sun., audace il sole, percorso campioni, -
I nostri inni, e canzoni, e sogni - senza numero!

ago d'oro!
fascio gigante colpito oscurità!

Opalennыm, spazzato via, rasa al suolo -
grazie!

27 agosto 1904

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Alexander Blok
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